LUCCA. I cinghiali non sono più soltanto una minaccia per i raccolti degli agricoltori. Sono sempre più una minaccia per la collettività.

Ha toccato profondamente anche Coldiretti la vicenda di Vallecchia, nel Comune di Pietrasanta (Lu), dell’esemplare di cinghiale finito nel giardino di un’abitazione privata che ha tentato di caricare due agenti della Polizia Municipale intervenuti in seguito alla chiamata della proprietaria costretti a sparare per evitare di essere travolti (info su www.lucca.coldiretti.it).

Il cinghiale è stato poi abbattuto dalle Guardie Venatorie. In Versilia la presenza del cinghiale è diventata da tempo un problema anche di sicurezza pubblica. I branchi scendono ormai senza nessun timore tra abitazioni, pollai e piccoli appezzamenti di orti dove i cittadini seminano pomodori e zucchine in cerca di cibo e si spingono fino sulla strada costituendo un pericolo anche per automobilisti e motociclisti.

Secondo la principale organizzazione agricola toscana il numero ormai fuori controllo della fauna selvatica in Versilia come nel resto di tutta la Toscana ha un peso specifico molto elevato nell’abbandono e nella progressiva erosione dei vigneti in particolare nelle aree montane, marginali e svantaggiate dove la presenza dell’agricoltura e dell’impresa agricole gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’assetto e della stabilità idrogeologica dei terreni.

“Non ne possiamo più. I cinghiali sono colpevoli, in molte aree marginali dove fare agricoltura è già difficile, dell’abbandono del territorio. – spiega Cristiano Genovali, Presidente Provinciale Coldiretti – L’emergenza ha travalicato i confini dell’esclusivo interesse agricolo. Il caso di Pietrasanta è solo uno dei tantissimi che rileviamo ogni giorno in tutta la regione. Trovarsi a tu per tu con un cinghiale è un evento molto frequente. Il problema è sfuggito dal controllo: sono necessari ed urgenti interventi una politica di contenimento seria ed efficace”.

Per Coldiretti gli abbattimenti straordinari ordinati dall’amministrazione comunale sono un importante strumento di contenimento. “Gli abbattimenti devono essere sistemici e continuativi. L’apertura della caccia, il prossimo 1 ottobre, contribuirà ad allontanare i cinghiali dalle aree urbane”.

Coldiretti in merito era già stata chiara: “Teniamo aperta la caccia per un anno ed intensifichiamo gli abbattimenti: la popolazione deve essere ridotta per almeno il 50%. In Versilia, così come in Garfagnana, ci sono migliaia di ungulati di troppo. La popolazione per ogni ettaro nella nostra regione è pari a 20 contro una media di 0,5. 40 volte superiore. Sono troppi anche per un territorio come il nostro”.

Per informazioni www.lucca.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook e Twitter @coldirettitosca

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